vista del quartiere antico di Varsavia, città che sta diventando sempre più sostenibile grazie ai fondi dell'Unione Europea

Il futuro delle città: la sostenibilità o il fallimento

I leader europei devono riconoscere che l’investimento diretto nelle città è il modo migliore per affrontare i bisogni immediati dei loro cittadini, rispondendo anche alle cause della crisi climatica, dice Rafał Trzaskowski.

Rafał Trzaskowski è il sindaco di Varsavia.

Il destino della nostra civiltà europea e planetaria, minacciata come mai prima dalla crisi climatica, dipende dalla capacità delle città di agire e trasformarsi. Le sfide gemelle della nostra epoca, garantire una ripresa verde e giusta dalla crisi COVID e mantenere il riscaldamento globale al di sotto dell’obiettivo di 1,5 °C dell’accordo di Parigi, saranno decise nei nostri centri urbani.

Le città sono in prima linea nella crisi climatica. Molti già affrontano la minaccia di inondazioni e innalzamento del livello del mare.  Le tempeste che accadevano una volta ogni cento anni ora colpiscono ogni pochi anni. Con l’aumento delle temperature globali, le ondate di calore mortali hanno un impatto su milioni di persone.

Eppure le città non sono solo vittime del cambiamento climatico. Sono, purtroppo, anche loro parte del problema, responsabili direttamente e indirettamente della minaccia più significativa che l’umanità abbia mai affrontato. Oggi le città del mondo consumano il 70% dell’energia globale e producono l’80% di tutti i gas serra.

Per prevenire l’incombente disastro climatico, le soluzioni già implementate in molte città in tutto il mondo, devono diventare la nuova normalità per ogni città e cittadine sulla terra.

A Varsavia per esempio è in atto una rivoluzione verde e si pratica ciò che si predica. Negli ultimi anni si è trasformato gradualmente ma profondamente la città, per assicurare di fare la propria parte. Massicci investimenti nel trasporto pubblico a emissioni zero – nuove stazioni della metropolitana, centinaia di nuovi tram e autobus elettrici – contribuiranno a ridurre l’uso delle auto private. Inoltre, si sta eliminando gradualmente l’uso di stufe a carbone entro il 2023 negli edifici residenziali. Ogni anno centinaia di abitazioni sono allacciate alla rete del riscaldamento centralizzato, al sistema del gas o dotate di fonti energetiche rinnovabili. Si è aumentato le dimensioni delle aree verdi della città; nei prossimi anni si pianteranno un milione di nuovi alberi.

L’investimento immediato nella sostenibilità della città non solo affronta la sfida esistenziale, ma contribuisce positivamente anche a breve termine. L’azione per il clima e una transizione giusta aiuteranno le nostre città a riprendersi dalla crisi economica e sociale causata dalla pandemia globale di COVID-19, ma renderanno anche le nostre città luoghi migliori e più giusti in cui vivere. Le città globali stanno già dimostrando che un Global Green New Deal per affrontare sia il clima che l’emergenza sanitaria è possibile.

Tuttavia, le risorse sono esaurite. La perturbazione economica della crisi sanitaria globale non ha fatto che aumentare la tensione finanziaria. Le città di tutta Europa richiedono nuovi e audaci schemi di finanziamento per realizzare la loro visione di un futuro sostenibile ed equo. Nel 2019, Varsavia, insieme ai colleghi firmatari del Patto delle città libere, ha chiesto che più fondi europei siano direttamente accessibili per le città. Tali fondi stimolerebbero gli investimenti in nuove infrastrutture di trasporto sostenibili, fonti energetiche rinnovabili, spazi verdi, riqualificazione profonda degli edifici e misure di risparmio energetico. Parallelamente ai fondi europei, le città si sforzano di mobilitare finanziamenti privati, nel quadro del partenariato pubblico-privato.

In vista della COP26 di Glasgow del prossimo anno, l’Europa deve essere ambiziosa. Il Consiglio europeo dovrebbe aprire la strada approvando formalmente una riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. È ciò che le città del C40 richiedono, ciò che i sindaci di Budapest, Praga e Bratislava e Varsavia hanno chiesto ai loro governi nazionali.

Le città sono – e dovrebbero essere – in prima linea nell’azione per il clima. I leader europei devono riconoscere che l’investimento diretto nelle città, attraverso pacchetti di stimolo e fondi per la ripresa, è il modo migliore per affrontare le esigenze immediate dei nostri cittadini, rispondendo anche alle cause della crisi climatica.

È particolarmente importante nel contesto polacco. Crediamo che Varsavia, come altre città polacche, possa costituire un esempio per l’intero paese. Insieme, possiamo assicurarci che la Polonia e tutti gli altri paesi europei abbraccino la visione di un futuro verde e giusto, per soddisfare le aspirazioni della sua gente, in particolare i giovani, creando un esempio che altre città e paesi del mondo seguiranno.

Dobbiamo liberare il potenziale delle città europee e trasformare la nostra intera comunità europea nel leader climatico che dovrebbe essere, un sostenitore di un’azione per il clima inclusiva e ambiziosa.